"Cos'è la bellezza? È una carezza al cuore o è un opera d'arte? Sono le infinite forme della natura o è l'eleganza di un movimento? La mia risposta è: tutto questo, tutto. È lo sguardo di una ragazza che si guarda intorno, mentre cerca colori".

"Mi hanno sempre affascinato le ombre. Variano e variano, un attimo e variano ancora. Quando ho incontrato Pat, ho avuto un minuto per ritrarlo. E ho cercato di catturare un po' di lui, che stava a metà, fra luce e buio, fra riflessi e realtà".

"Ogni volta che incontro persone di etnie diverse dalla mia, perderei ore ed ore. Come vorrei chiedere, ogni volta: " Ehy, ce ne andiamo a parlare davanti a un caffè? ". Non importa l'età, il sesso o altri inutili dettagli. Perché so che posso imparare. So che entro in un film, e lo vivo. Un po' come quei sogni che ti fanno viaggiare, nei mondi della tua anima".

"La dolcezza di questa ragazza è la dolcezza stessa dell'essere donna. È essere madri anche se non lo si è, è essere sempre, e dico sempre, qualcosa in più di un uomo. Più su, più verso il cielo".

"Questa foto appartiene al progetto: "La mia pelle", una sorta di inno ad amare ogni parte di noi. La durezza della foto, l'evidenza delle imperfezioni, è volta a ricordare a tutti noi che nessuno è più bello di nessun altro. Quanti di noi si carezzano il viso da soli? Io non lo faccio, ma iniziamo a farlo, me compreso. La nostra pelle siamo noi, ricordiamocelo. E viviamolo".

"Questo ritratto è stato un fugace omaggio ad Esther, la piccola bimba della modella. Un figlio è una parte di noi, è una sorta di metà. La luce che da sinistra illumina il viso, ci ricorda come i nostri figli siano anche parte del sole, parte di un universo più grande di noi, e che si serve di noi per creare nuove vite. Nuovi occhi, che andranno a vedere quei soli che le nostre madri videro prima di concepirci".